Conformismo e Chiesa cattolica -2-

Della Loggia osteggia la “vulgata democratica” perché questa bolla come “reazionarie” le posizioni della Chiesa cattolica sulla morale sessuale, sull’eutanasia e sull’uso a fini scientifici delle cellule staminali embrionali. Come le qualificherebbe lui, allora, le idee arcaiche e anti-moderniste di Woytila e di Ratzinger? Un teologo di prim’ordine, Hans Küng, critica duramente la deriva conservatrice di questi due papi. È legittimo che lo faccia, o va etichettato come un volgare “conformista di sinistra”?

Il punto è che Della Loggia è un conservatore fatto e finito. Crede nei valori sacrosanti della Tradizione. Pur dichiarandosi non credente, ha scelto una “Santa alleanza” con la Chiesa cattolica. Ci sono autorevoli precedenti: i teo-con americani hanno utilizzato l’identità cristiana in funzione politica, anti-islamica. Hanno reagito cioè al fondamentalismo islamico proponendo un fondamentalismo cristiano “reattivo” e “aggressivo”, termini cari a Magdi Allam. L’agenda politica anti-islamica e guerrafondaia dell’era Bush – ricordiamolo – era conservatrice, di destra.

In un’ottica liberale, ognuno ha il diritto di credere ciò che vuole. Purché rispetti la libertà degli altri. E qui casca l’asino: la Chiesa cattolica, il Rabbinato conservatore e l’Islam tradizionalista vorrebbero che noi vivessimo tutti in Stati regolati da leggi religiose. Se questo non avviene, almeno in Occidente, è perché la città secolare ha mura poderose e indistruttibili, grazie all’opera civilizzatrice dell’Illuminismo e della sinistra liberale. Certo, le religioni abramitiche potrebbero allearsi (io lo auspico) per promuovere valori spirituali e umanistici contro la dittatura del mercato e il materialismo imperante. Ma oggi predomina l’anima conservatrice, a dispetto delle critiche occasionali verso il capitalismo rampante.

Il punto è che conservatori, credenti e non, sono irritati: il senso comune, in Occidente, sta mutando in direzione progressista. La secolarizzazione è inarrestabile. Ma dire che i conservatori devono sfidare eroicamente il conformismo di sinistra, “che spesso anima l’intellettualità convenzionale e il mondo dei media”, è davvero eccessivo. In Italia e negli USA, per esempio, permangono sacche tradizionaliste. In Italia non c’è ancora una legislazione moderna né sulle coppie di fatto e omosessuali, né sull’eutanasia. E negli USA milioni di cittadini adepti del “creazionismo” biblico vogliono bandire l’insegnamento della selezione naturale di ispirazione darwiniana dalle scuole pubbliche.

È pure una forzatura polemica dire che i cattolici conservatori debbano essere incoraggiati a non aver paura: loro, oggi, esiterebbero a esprimersi in maniera difforme dal “mainstream delle idee dominanti” per paura delle reazioni (per secoli è avvenuto l’esatto opposto: chi si opponeva al mainstream cattolico, tradizionalista e conservatore, rischiava tutto ciò che aveva: la libertà e forse anche la vita. Oggi cosa rischiano i conservatori??)

Ma quale progressista negherebbe il diritto di parola ai preti? Certo è che se un parroco affigge in bacheca un volantino nel quale dichiara che il femminicidio è anche colpa delle donne poco ‘virtuose’, che non sanno stare al loro posto (nella gerarchia stabilita da Dio?), e insinua che una ragazza con la minigonna è corresponsabile dell’eventuale violenza sessuale che dovesse subire, allora io rivendico il mio diritto di protestare. È come dire che una persona benestante che esibisce un bel orologio deve prendersela con se stesso se un ladro glielo strappa dal polso! Detto per inciso: il parroco tradizionalista – tal don Piero Corsi – ha ricevuto solo una bacchettata dal Vescovo, ed è tornato a dir messa. Segno, questo, che la Chiesa perdona più chi pencola a destra che non a sinistra – immaginiamo lo scandalo, e relativa scomunica, se il parroco avesse predicato a favore del sacerdozio femminile o del matrimonio omosessuale, cose che i Vangeli non condannano in alcun modo.

Il senso comune – favorito dall’egemonia culturale della sinistra liberale e dall’avanzare della modernità – fa sì che le persone di buon senso insorgano sentendo bestialità del genere, retaggio di concezioni medievali. Se questo è conformismo, allora… evviva il conformismo!

(2-fine)

Edoardo Crisafulli

fondazione nenni

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