La reazione integralista contro il Concilio Vaticano II

Il Concilio Vaticano II , in occasione del suo cinquantesimo anniversario, è stato giudicato come una svolta epocale nella storia della Chiesa. E giustamente. Quella Assise , infatti, si concluse con il solenne riconoscimento della piena autonomia delle due sfere : quella (sacra ) della Chiesa e quella (profana ) dello Stato. Sennonché da almeno 30 il Magistero ha adottato una strategia di segno opposto a quella elaborata da quel grandissimo papa laico che fu Giovanni XXIII. Una strategia il cui manifesto obbiettivo è l’azzeramento del Concilio Vaticano II scatenando una vera e propria guerra spirituale contro i valori dell’illuminismo e della cultura laica.
E‘ sufficiente ricordare poche dichiarazioni di principio per toccare con mano il neointegralismo della Gerarchia.
Joseph Ratzinger , nella conferenza Libertà e verità , ha citato, approvandola senza riserve, la tesi del cattolico Andrei Sziypiorski , secondo la quale “tutto il patrimonio di pensiero dell’illuminismo non ha alcun a valore” ! Un giudizio, quello dell’attuale papa, in linea con “il superamento storico della fase del laicismo e della secolarizzazione ” esplicitamente e pubblicamente auspicato dal cardinale Camillo Ruini. E in linea che con il teorema che è al centro di Memoria e identità di Giovanni Paolo II : “Il codice morale proveniente da Dio, codice sanzionato nella Antica e Nuova Alleanza , è l’intangibile base di ogni legislazione umana in qualunque sistema e, in particolare , in quello democratico. La legge stabilita dall’uomo , dai parlamenti, e da ogni altra istanza legislativa umana, non può essere in contraddizione con la legge di natura cioè, in definitiva, con l’eterna Legge di Dio”.
Non diversa la teorizzazione del primato assoluto della Legge di Dio – eterna e intangibile – sulle leggi umane che si trova nel Governo islamico di Khomeini. E non diversa la conseguenza logica : la negazione, recisa e assoluta, del diritto dello Stato di legiferare autonomamente. E, infatti, di fronte alla sentenza della Corte d’appello di Milano — con la quale è stata autorizzata la sospensione dell’alimentazione a Eluana Englaro — il cardinale Severino Poletto ha ricordato che “la Legge di Dio deve prevalere su quella dello Stato”. Un concetto ribadito dal cardinale Rino Fisichella con queste parole: “ In virtù del suo essere democratico, lo Stato non solo deve accettare di confrontarsi con la Chiesa , ma deve anche saper accogliere – solo in un secondo momento temperandole — le eventuali ingerenze …La Chiesa , invece , richiamandosi a principi che hanno una origine superiore a quella umana , non potrebbe mai accettare una qualsiasi ingerenza dello Stato riguardo i propri contenuti”.
Siamo, come si vede, sideralmente lontani dallo spirito e dalla lettera del Concilio Vaticano II. Siamo di fronte a quello che un grande teologo laico — Dietrich Bonhoffer — chiamava “il salto mortale all’indietro verso il Medioevo” basato sul “principio dell’eteronomia sotto forma di clericalismo”.
Ma di tutto ciò c’è traccia alcuna sulle pagine dei nostri mass-media. Il che è a dir poco inquietante.

Luciano Pellicani

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

One thought on “La reazione integralista contro il Concilio Vaticano II

  1. Volevo informare l’Autore che ho ripubblicato l’articolo sul mio blog, mantenendo ovviamente tutti i riferimenti. Complimenti, analisi lucida e documentata.

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