Salvate la soldatessa Fornero

La mozione di sfiducia alla ministra Fornero, non ha ottenuto la maggioranza finendo così paradossalmente, come è accaduto altre volte in passato, per rafforzare l’oggetto delle critiche. Per inciso, la Camera ha respinto la mozione di sfiducia di Idv e Lega con 435 no. I sì sono stati 88 e gli astenuti 18.

A questo punto vorrei spendere una parola in difesa della Fornero. Nel clima isterico che pervade la politica e soprattutto i mass media, la ministra del Lavoro è diventata un bersaglio per sfogare tutto lo stress provocato da partiti che da molto tempo hanno smesso di curare esclusivamente gli interessi del Paese e che oggi si trovano obbligati a sostenere un governo tecnico che deve fare tutte quelle cose che non sono state fatte per alcuni lustri. Obbligati, perché il baratro su cui si affaccia l’Italia è reale e non c’è stellone che tenga. Lo stesso Monti è prigioniero di una logica sovranazionale perché qualunque soluzione non può prescindere dall’economia (e dalla finanza) globale. Senza entrare negli scenari della geopolitica, per restare a casa nostra, è diventato molto facile massacrare mediaticamente la Fornero (e pure la Merkel) pur di scansare la realtà. Così, un’intervista della ministra del Lavoro al Wall Street Journal, diventa l’ennesima occasione per sfogare tutta la frustrazione accumulata sparando una sciocchezza dietro l’altra. Ma vogliamo leggere davvero cosa ha detto la Fornero sul lavoro? (Si parla della riforma del lavoro in corso di approvazione; in coda la traduzione). “WSJ: Do you have any particular fears about what might happen with this reform? Ms. Fornero: This reform is a wager on behavior changing in many ways. My big fear is we don’t overcome this challenge. Everyone, not just workers, have to understand and change. That includes youth, who need to know a job isn’t something you obtain by right but something you conquer, struggle for and for which you may even have to make sacrifices”. Sottolineo la differenza tra le parole ‘job’ e ‘work’. La prima si traduce con ‘impiego, posto di lavoro’, la seconda col più generico ‘lavoro’. “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” dice la Carta, e se nel ’48 avessero voluto darne alle stampe una versione in inglese, avrebbero tradotto ‘based on the work’ e non ‘on the job’. Giovedì scorso l’Unità, riscoprendo tutte le sue radici comuniste, titola: “Un ministro incostituzionale”. Ma che dicono? Certamente la ministra ha avuto il torto di non specificare con più attenzione su un tema così delicato per le orecchie italiane e qualche colpa l’ha avuto il suo ufficio stampa assieme al WJ per aver diffuso una anticipazione raffazzonata mischiando ‘work’ e ‘job’; ma è possibile che nessun giornalista si sia preso la briga di fare decentemente il suo lavoro ovvero di controllare direttamente la fonte? Troppo facile dare in testa alla Fornero, eh?
Probabilmente, vent’anni fa, la professoressa Elsa Fornero, non si sarebbe trovata male nelle file del PSI, dove dire le cose come stanno e cercare della soluzioni ragionevoli ai problemi, era considerato un modo per essere socialisti riformisti.

Carlo Correr

PS: la traduzione in italiano del passo incriminato è più o meno questa: WJ: Avete particolari timori per quello che potrebbe accadere con questa riforma? Fornero: “La riforma rappresenta una scommessa sul modo di essere che cambia in molti modi. La mia grande paura è che non si riesca a vincere questa sfida.Tutti, non solo i lavoratori, devono capire e cambiare. In questo ci metto i giovani, che devono comprendere che un posto di lavoro non è qualcosa che si ottiene di diritto, ma qualcosa che si conquista, per cui si lotta e per cui si debbono perfino fare dei sacrifici”.

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

One thought on “Salvate la soldatessa Fornero

  1. Il vero problema, secondo me, è che la Fornero non dovrebbe dar lezioni. Un governo tecnico deve prendere misure necessarie, non rientra tra le sue prerogative dire ai giovani come dovrebbero vivere e comportarsi. Anche in un’ottica liberale, la cosa non ha senso, è anche offensiva verso l’intelligenza dei giovani. C’è poi il problema, molto italiano, dell’ipocrisia. Non bisogna piu’ credere al posto fisso? Ma da che pulpito viene la predica? La Fornero, suo marito non hanno forse un posto garantito? E la figlia, divenuta prof. associato giovanissima?? Ecco perché molti reagiscono con sdegno, ed io, che pure mi considero ”craxiano”, li capisco…

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