Fu Tremonti, che in un contesto di pensiero “colber-dirigista” mise sul banco degli accusati di intralciare il libero spiegamento dell’economia di mercato, l’art. 41 della Costituzione che pure recita: “L’iniziativa privata è libera” e aggiunge l’ovvietà che “ non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale”. La sua tesi è stata ripresa e il governo ha annunciato la riforma dell’art. 41 per dare più libertà di iniziativa privata (che è “libera”). Leggo sul Corriere della Sera del 3 aprile 2011 la denuncia della Confesercenti: “tre scadenze al giorno”: il che vuol dire il rischio di paralisi dell’attività produttiva. Colpa dell’art. 41 della Costituzione o di leggi, leggine, decreti, regolamenti e cioè della burocrazia?
Tremonti nella sua inventiva ha nostalgia dell’IRI, del capitalismo di Stato. Come stanno insieme tutti questi Tremonti?
- avversario dell’ideologia totalitaria del mercatismo:
- riformatore liberista dell’art. 41 della Costituzione;
- nostalgico delle Partecipazioni Statali.